I più devastanti terremoti dell'Emilia Romagna e il rischio che ne avvenga uno ancora peggiore

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Ogni regione italiana è caratterizzata da una sua particolare mappa sismica derivante dallo storico dei terremoti rilevati nella zona e l’Emilia Romagna non fa eccezione. Oltre alla frequenza dei sismi, questa regione vanta altri record, tra cui il valore dei danni riportati.

Basti pensare al terremoto di Finale Emilia del 20 maggio 2012 con una magnitudo di 6.1 e 7 vittime e 50 feriti.

Sommato ai terremoti dei giorni successivi ha contano 5000 sfollati, che si sono trovati a perdere la propria casa in un attimo, e i danni del sisma sono stati stimati (relazione inviata alla Commissione UE) fino a 13 miliardi e 273 milioni di euro.

Emiliaromagnameteo riporta: ‘’ nessuno si sarebbe mai aspettato un sisma così violento, in quella zona. Nonostante in passato la zona fu interessata da diversi sismi, anche forti, nessuno o quasi nella zona sapeva di essere a rischio di un così forte sisma.’’

E dire che nella storia dell’Emilia Romagna sono successi più di 30 terremoti di magnitudo tra il 5,5 e il 6 grado.


La mappa sismica dell’Emilia-Romagna

Premettendo che in Italia le zone vanno da 1 a 4, in cui 1 riporta il rischio più alto mentre il 4 quello minore, le zone sismiche dell’Emilia-Romagna sono tutte classificate tra il 2 e il 3, come riporta l'immagine seguente.

 

mappa sismica emilia romagna

La seguente mappa mostra, invece, i terremoti dell’Emilia Romagna che vengono considerati per valutare il rischio sismico.

mappa terremoti emilia
Ad oggi, la normativa antisismica italiana cerca di tutelare per prima cosa la vita delle persone e mette in secondo piano il deterioramento e il danneggiamento degli immobili.

Di per sé è una cosa positiva, se non fosse che i danni al patrimonio immobiliare sono immensi e hanno tempi lunghissimi di risoluzione. Il terremoto di Finale Emilia riportato sopra ne è l’esempio. 

 

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Con l’aiuto di Meteo Terremoti, di seguito analizziamo singolarmente alcuni dei terremoti che hanno fatto la storia dell’Emilia Romagna e che tutt’ora sono la base delle informazioni utilizzate per creare la mappa delle zone di rischio sismico della regione.


1 maggio 1279

terremoto 1-5-1279


Epicentro: Appennino Tosco Emiliano
Magnitudo stimata: 5.5
Morti : diverse vittime (numero imprecisato)

Questo terremoto produsse danni notevoli nell’area dell’Appennino Tosco- emiliano


25 gennaio 1308

terremoto 25-1-1308


Epicentro: Rimini
Magnitudo stimata: 5.5
Morti : nessun dato disponibile


25 luglio 1365

terremoto 25-7-1365

Epicentro: Bologna
Magnitudo stimata: 5.6
Morti: nessun dato disponibile


11 giugno 1438

terremoto 11-6-1438


Epicentro: Cervia ( Ravenna )
Magnitudo stimata: 5.8
Morti : nessun dato disponibile

Questo terremoto produsse i danni maggiori a Cervia Vecchia; vi furono danni anche a Ravenna, Cesena e Forlì.


11 agosto 1483

terremoto 11-8-1483


Epicentro: Appennino modenese
Magnitudo stimata: 6.0
Morti: 8

Il terremoto provocò i danni maggiori nei paesi di Maranello, Montegibbo, Castelvetro e Sassuolo; danni meno gravi vi furono anche a Modena e Reggio Emilia.


5 giugno 1501

terremoto 5-6-1501


Epicentro: Parmense
Magnitudo stimata: 5.6
Morti : nessun dato disponibile

Epicentro a sud-ovest di Maranello. Gravi danni a Modena dove crollano parzialmente chiese e mura: la torre del palazzo comunale, pericolante, viene parzialmente abbattuta (e da allora è nota come “torre mozza”). Tra le località più colpite: Castelvetro, Maranello, Sassuolo, Montegibbio. Scarso il numero delle vittime, meno di 50.


3 gennaio 1505

terremoto 3-1-1505


Epicentro: Bologna
Magnitudo stimata: 5.4
Morti: 2

Il terremoto più famoso e devastante fu quello del 1504-1505, che fece tremare Bologna per giorni, anzi per mesi, fino al 19 maggio 1505. Le antiche cronache non sono concordi sulle date di inizio e di fine del fenomeno scismatico. Di certo fu di lunga durata. Un cronista scrisse che ebbe inizio il 24 dicembre 1504 e fu un “orribile terremoto che distrusse parte della terra e della città di Bologna… Si fecero processioni e orazioni e dopo quaranta giorni cessò il divino castigo”. Altri riferiscono dei danni gravi al palazzo dei Bentivoglio e a varie chiese importanti e la popolazione era terrorizzata. Giovanni II Bentivoglio, allora Signore di Bologna, preoccupato per i danni e per placare la paura, commissionò a Francesco Francia un affresco nella Sala d’Ercole Farnese del palazzo comunale, raffigurante una Madonna che protegge Bologna dal terremoto.


9 giugno 1545

terremoto 9-6-1545


Epicentro: Valle del Taro
Magnitudo stimata: 5.4
Morti: non ci sono dati

Questo terremoto ebbe epicentro tra le attuali province di Parma e Massa Carrara, i paesi più danneggiati furono Borgo Val di Taro e Pontolo; danni minori in altri paesi limitrofi.


17 novembre 1570

terremoto 17-11-1570


Epicentro: Ferrara
Magnitudo stimata : 5.6
Morti: 50

La prima scossa avvenne il 17 novembre 1570, in totale le scosse che causarono danni furono 4. La città maggiormente colpita dal terremoto fu Ferrara e altri comuni in un raggio 15-20 km.


10 settembre 1584


terremoto 10-9-1584

Epicentro: Appennino Tosco Emiliano
Magnitudo stimata : 5.8
Morti: diverse vittime diverse centinaia in particolare a Civitella

I danni maggiori interessarono San Piero in Bagno, Ca di Bianchi e Baroncini, dove crollarono circa la metà degli edifici, molti danni anche a Bagno di Romagna dove crollarono numerose abitazioni. A Santa Sofia crollarono 23 case e altre furono gravemente danneggiate. Vi furono crolli di abitazioni anche a Civitella di Romagna, Mercatale, Pianetto, Poggio alla Lastra, Pondo, San Paolo in Alpe.



18 marzo 1624

18-3-1624


Epicentro: Argenta
Magnitudo stimata : 5.5
Morti : 50

Questo terremoto si scatenò nei pressi di Argenta in provincia di Ferrara, la quale subì i danni maggiori, ma risultarono danneggiati anche i paesi limitrofi come Trava, Filo, San Biagio, Boccaleone, Belriguardo, Bando e Portomaggiore.

Ad accentuare i crolli fu anche la liquefazione del terremoto essendo questo costituito da depositi sabbiosi. Solo ad Argenta crollarono circa un quarto degli edifici, circa 180, e il numero delle vittime fu stimato da 25 a 50 morti.. Il terremoto produsse danni lievi anche nella città di Ferrara come la caduta di camini e comignoli.


22 marzo 1661

terremoto 22-3-1661


Epicentro: Appennino Romagnolo
Magnitudo stimata : 5.8
Morti: almeno 250 vittime

L’epicentro di questo terremoto fu nell’alto appennino forlivese, dove una ventina di località comprese tra la Romagna e la Toscana subirono i danni più gravi danni. In particolare, a Civitella di Romagna si contarono almeno un centinaio di vittime e a Galeata ve ne furono circa un centinaio.


20 giugno 1671

terremoto 20-6-1671


Epicentro: Modenese
Magnitudo stimata : 5.4
Morti: poche vittime (numero imprecisato)

Il terremoto del 20 giugno 1671 ebbe un epicentro a cavallo tra le attuali province di Modena e Reggio Emilia; a Modena città crollarono numerosi camini e furono danneggiati alcuni edifici, tra questi anche il Palazzo Comunale e il crollo parziale della torre dell’orologio che causò alcune vittime. Qualche danno fu registrato anche nella città di Reggio Emilia.


14 aprile 1672

terremoto 14-4-1672


Epicentro: Riminese
Magnitudo stimata : 5.7
Morti: alcune centinaia (numero imprecisato)

Questo terremoto fu preceduto da un forte rombo e dal mare si alzò un’ondata che invase la spiaggia. La città maggiormente colpita dal sisma fu Rimini dove crollarono e furono danneggiati molti edifici e molte chiese, ma altri danni furono rilevati in molte altre zone del riminese e del pesarese. Solo a Rimini si contarono oltre 100 morti, 30 a Fano, 2 a Pesaro.


11 aprile 1688

terremoto 11-4-1688


Epicentro: Cotignola (Ravenna)
Magnitudo stimata : 5.8
Morti: diverse vittime (numero imprecisato)

Il paese più danneggiato fu Cotignola, dove fu distrutto gran parte dell’abitato, le case crollate furono 68, tutte le altre furono danneggiate gravemente e rese inagibili. Danni molto gravi vi furono anche a Bagnacavallo dove crollarono 40 case e il resto degli edifici furono gravemente danneggiati.

Vi furono crolli di abitazioni anche a Solarolo, Russi, Lugo e in altre 15 località della zona, fra cui anche Forlì, Imola, Cesena e Ravenna.


19 ottobre 1768

terremoto 19-10-1768


Epicentro: Appennino forlivese
Magnitudo stimata : 5.8
Morti: un centinaio

Questo terremoto produsse estese distruzioni nel paese di Santa Sofia e altri 10 paesi della zona; a Santa Sofia crollarono gran parte degli edifici, il castello e parte della chiesa, gravi danni vi furono anche a Rocca San Casciano, danni minori invece furono riscontrati nella città di Forlì e nei paesi di Tredozio, Brisighella, Galeata e San Piero in Bagno.

In totale le vittime furono un centinaio di cui una cinquantina solo a Santa Sofia e comuni limitrofi. Il terremoto fu avvertito in tutto il Nord Italia e nel centro fino a Roma.


4 aprile 1781

terremoto 4-4-1781


Epicentro: Faenza
Magnitudo stimata : 5.9
Morti: oltre 20

Questo terremoto distrusse alcuni paesi nei dintorni di Brisighella e numerose località del Faentino subirono danni molto gravi. In totale vi furono oltre 20 morti.

Una nuova forte scossa che si verificò poi il 17 di agosto dello stesso anno provocò ulteriori danni nell’area compresa tra Faenza e Forlì.


17 luglio 1781

terremoto 17-7-1781


Epicentro: Faentino
Magnitudo stimata : 5.6
Morti: nessun dato disponibile

Questo terremoto causò danni in oltre una ventina di località, soprattutto nel faentino, dove le case crollate o gravemente danneggiate furono 694, 46 chiese e 47 canoniche su un totale di oltre 2000 edifici (circa il 39%). A Faenza furono resi inagibili 247 edifici su 1.832 (13% circa).


25 dicembre 1786

terremoto 25-12-1786


Epicentro: Riminese
Magnitudo stimata : 5.7
Morti: nessun dato

Il terremoto avvenne la notte di Natale, e causò danni nell’area compresa tra Pesaro e Cesena e il Montefeltro. Rimini fu la città più colpita dal sisma, dove oltre la metà degli edifici subì gravi danni e crolli: la cattedrale e molte altre chiese divennero inagibili, vi furono crolli di torri e campanili, gravi danni in almeno 25 località del riminese e altre 40 località subirono danni minori ma diffusi tra cui Riccione, Cattolica, Cesena e Pesaro.


22 ottobre 1786

terremoto 22-10-1786

Epicentro: Ferrarese
Magnitudo stimata : 5.6
Morti: nessun dato disponibile

La scossa principale causò i massimi effetti a Ferrara, a Medicina (Bo) e Portonovo (Bo). A Ferrara furono danneggiati moltissimi edifici, tra cui la cattedrale e la chiesa di S.Spirito.

A Medicina crollò la guglia piramidale della Torre dell’Orologio e le quattro gugliette laterali risultarono spostate; la Chiesa dell’Osservanza fu lesionata, a Portonovo ci furono danni di notevole entità: molte case coloniche furono danneggiate fortemente, furono lesionati le mura e le volte della chiesa parrocchiale e il campanile rimase pericolante.

A Mirandola la scossa causò la caduta di 24 comignoli e una lesione alla Volta sopra l’altare della chiesa di San Francesco. A Vicenza, la scossa principale che durò 30 secondi fece crollare la cima del Campanile della Misericordia che a sua volta crollando danneggiò la chiesa e la sacrestia.


13 marzo 1832


Epicentro: Reggiano
Magnitudo stimata: 5.5
Morti: nessun dato disponibile

Le località più colpite furono quelle dell’area preappenninica parmense, in particolare i paesi di Arola, Langhirano, Lesignano, Bagni e San Michele di Torre dove vi furono alcuni crolli parziali di edifici, e danneggiati molti altri.

 

11 settembre 1831


Epicentro: REGGIO EMILIA
Magnitudo stimata: 5.5

Danni a Parma, Sorbolo, Reggio, Modena e Sassuolo


13 marzo 1832

Epicentro: PARMA
Magnitudo stimata: 5.5

Le località più interessate furono Parma, Reggio, Castelnuovo di Sotto


4 Luglio 1834

Epicentro: PARMA
Magnitudo stimata: 5.7

Danni a Parma e S. Vitale di Baganza


13 Gennaio 1909

Epicentro: FERRARA
Magnitudo stimata: 5.5

Epicentro nell’area compresa tra Bologna, Ferrara e Ravenna. Il terremoto fu avvertito in tutta l’Italia settentrionale, in gran parte di quella centrale, diversi i danni.


17 maggio 1916

terremoto 17-5-1916



Epicentro: Riminese /Pesarese
Magnitudo stimata : 5.8
Morti: alcuni morti (numero imprecisato) e alcune decine di feriti

Questo terremoto produsse i danni gravi nell’area compresa tra Rimini e Pesaro.


16 agosto 1916

Epicentro: ROMAGNA
Magnitudo stimata: 5.9

Scossa appartenente alla stessa sequenza sismica della precedente. Il sisma accentua i danni provocati il 17 maggio. Epicentro nei pressi di Scacciano. Parecchi crolli a Riccione, ulteriori danni a Rimini, Pesaro, Cattolica, Fano, Saltara. Una decina i morti totali della sequenza che finirà a dicembre.


10 novembre 1918

Epicentro: APPENNINO ROMAGNOLO
Magnitudo stimata: 5.8

Epicentro nei pressi di Santa Sofia, il paese più colpito. Danni anche a Galeata, Bagno, Civitella. Lesioni a Predappio e Verghereto. Avvertito in tutta la Romagna, in particolare a Bertinoro. Una ventina le vittime.


10-19 aprile 1929

Epicentro: BOLOGNA
Magnitudo stimata: 5.3

Un forte terremoto in provincia di Bologna, con scosse tra il 4° e il 5° grado della scala Mercalli ed epicentro nella val Samoggia, provocò numerosi danni agli edifici.

Lo sciame sismico durò fino all’11 maggio. Molti, presi dal panico, preferirono accamparsi nelle piazze cittadine, in baracche e tende o sulle carrozze ferroviarie e tramviarie.

La Montagnola, ad esempio, diventò una sorta di camping ante litteram, dotato anche di “bungalow” a pagamento. Per esorcizzare la paura c’è chi mandò cartoline illustrate con i saluti “da Villa Sussultoria”, mentre il maestro Bergonzoni dedicò al terremoto una canzonetta:
La scossettina va
un pò tutte le sere
e tutta la città
deve cambiar quartiere”.

Il 18 maggio, vigilia dell’inaugurazione della Fiera Campionaria, il Podestà ordinò di concentrare i ricoveri di fortuna sull’area di suolo comunale oltre l’Arco Guidi, nei pressi della Certosa e su quella vicino all’ippodromo Zappoli, fuori porta S. Felice.

30 Dicembre 1967

Epicentro: ALFONSINE
Magnitudo stimata: 5.3

Forte sisma tra Alfonsine e Longastrino. Molti danni a chiese, qualche crollo di cornicioni e crepe ai monumenti.

15 luglio 1971

Epicentro: PARMA – REGGIO EMILIA
Magnitudo stimata: 5.6

Danni in un’area ristretta compresa tra le province di Parma e di Reggio Emilia.

Le zone più danneggiate vennero localizzate sulle due sponde del torrente Enza, e comprendendo i comuni di Casalbaroncolo, Casaltone, Noceto e Sorbolo.


9 novembre 1983

Epicentro: PARMA
Magnitudo stimata: 5.1

Terremoto profondo di magnitudo 5.1 nel pomeriggio. Il teatro Regio venne chiuso a causa delle sue condizioni di emergenza e la stagione lirica, venne trasferita al teatro Ducale, debuttando un’insolita prima di Nabucco diretta da Romano Gandolfi. Danni di media gravità in numerosi centri abitati tra i quali, in area epicentrale, Parma e Collecchio.


15 ottobre 1996

Epicentro: CORREGGIO
Magnitudo stimata: 5.4

Danni a edifici, chiese e infrastrutture pubbliche. Sgombero di alcune abitazioni pericolanti. 33 i comuni danneggiati. Due anziani morti per infarto.


20/29 maggio 2012

terremoto 20--29-5-2012


Epicentro: Finale Emilia / Mirandola (Mo)
Magnitudo stimata: 6.0 /5.8
Morti: 37
Feriti: 300

Il 20 maggio 2012 alle ore 04:02 un terremoto di magnitudo 6.0 ha avuto epicentro a Finale Emilia in provincia di Modena. Il 29 maggio una nuova sequenza di forti scosse ebbe epicentro nei pressi di Mirandola, dove la scossa più forte raggiunse il magnitudo 5.8.

In totale i 2 eventi sismici provocarono 27 morti e oltre 300 feriti, gli sfollati furono 15000.

Fonte immagini: meteoterremoti.altervista.org


Conclusioni

Come per il Veneto, a cui abbiamo dedicato un articolo del blog sui più forti terremoti del Veneto,  puoi vedere con i tuoi occhi che anche l’Emilia Romagna è colpita periodicamente da terremoti dal 5,5 al 6 grado. Questo non esclude che possano avvenire terremoti anche più forti. 

La terra ha miliardi di anni e analizzare solo l’ultimo millennio non è una soluzione assoluta con cui è possibile garantire che eventi più potenti non accadranno. Questo è stato il più grande errore che abbiamo fatto in Italia: abbiamo un patrimonio immobiliare stupendo ma costruito ‘’senza solide fondamenta’’.

Non ha senso costruire una casa considerando il limite dei terremoti precedenti, ma ha senso considerare l’inevitabilità dell’evento e essere pronti a correre un rischio maggiore.
Come? Costruendo case antisismiche con le migliori tecnologie sul mercato e mettendo in sicurezza la propria casa in modo che sia davvero duratura e che corrisponda ad un investimento altrettanto sicuro.

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Categorie: Problema sismico

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