Case antisismiche Giappone: TUTTA la verità sulle migliori costruzioni antisismiche al mondo

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Tutti sappiamo che, in fatto di edifici antisismici, il Giappone è l’eccellenza nel mondo.

Per è questo è giusto dedicare ampio spazio a questo tema.

Quindi ho pensato di fare ben 2 articoli su questo argomento, che svela tutta la verità su queste costruzioni antisismiche.

Cercherò di ripercorrere un attimo la storia che li ha portati fin dove sono ora, la cultura antisismica che hanno sviluppato nel tempo per finire con le caratteristiche delle case antisismiche del Giappone.

E per finire, la parte che interessa più a noi, cosa possiamo prendere e cosa non possiamo prendere da queste strutture antisismiche, per adattarle al nostro territorio.

Sappi che per territorio non intendo questioni geografiche bensì la cultura dei due paesi.

Per quanto entrambi abbiamo il problema dei terremoti, certe cosa che vanno bene laggiù qui non andrebbero bene.

C’è una grande diversità di cui ti voglio parlare, che mette proprio sui due poli opposti Italia e Giappone.

In Italia le case nelle nostra cultura sono il bene più prezioso e che deve essere il più duraturo possibile, in Giappone invece non è così.

Ti sembrerà strano perché se fanno delle costruzioni con particolare resistenza sismica, sarà perché devono durare tanto.

E invece ti sbagli..

Ma ti spiegherò il perché solo alla fine di questi articoli.

Non ha senso anticipare le cose.

Prima dobbiamo parlare di altro.

La casa tradizionale del giapponese è nata come in tutte le altre parti del mondo per adattarsi alle (calde) condizioni climatiche locali e in risposta ai frequenti terremoti della zona.

I materiali che negli anni sono stati utilizzati in Giappone, scelta dovuta in parte alla traduzione dell’insegnamento Buddhista

 

pagoda giapponeseLa pagoda è la classica casa giapponese.

L’architettura giapponese basa quindi buon parte del suo sviluppo sull’utilizzo del legno come materiale da costruzione.

Uno dei motivi principali è che le strutture in legno erano meno vulnerabili ai terremoti rispetto a quelle in pietra, che usiamo ad esempio qui da noi.

Però le costruzioni in legno soffrivano di un grosso problema.

Il problema principale di questi edifici è la loro vulnerabilità al fuoco.

 

Vorrei citare Edward Morse che prova a dare una spiegazione a questa scelta predominante, così, nel 1885 scrisse: "La casa giapponese risponde mirabilmente alle esigenze della gente. Un edificio a prova di fuoco è inaccessibile alla maggioranza delle persone di quel tempo […] così non avendo la possibilità di costruire una dimora, per necessità costruiscono una casa la cui stessa struttura consente di essere rapidamente demolita nel percorso di un incendio e poi facilmente ricostruita. […]Tegole, pareti mobili e anche i soffitti possono essere rapidamente smontati e portati via. […] La copertura è rapidamente spogliata di tegole e tavole, e la struttura rimanente è di lenta combustione per le fiamme.”.

Il problema del fuoco era un problema molto sentito in Giappone, per i numerosi casi che succedevano ogni anno e quindi la mentalità Giapponese è quella di costruire una casa che possa essere facilmente smontata e ricostruita.

Se succede un incendio smontavano quello che riuscivano della casa e lasciavano che il resto bruciasse.

Immagini che diversità di mentalità rispetto a noi.

 

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Noi le abbiamo fatte in pietra proprio per avere una casa molto più solida e duratura.

Abbiamo potuto farlo perché il nostro rischio sismico era inferiore a quello del Giappone.

Ma la cosa alla lunga non sta pagando perché il nostro patrimonio edilizio, sotto l’aspetto di resistenza sismica oggi è un vero disastro.

Finchè non c’era molta attenzione al problema, e i terremoti sono stati sottovalutati, abbiamo sempre costruito con pietra.

Quello che però è successo è che nella cultura italiana si è radicato il concetto che la casa deve durare e che è l’investimento più sicuro da fare.

E’ importante che tu mi segua su questi ragionamenti che serviranno dopo.

Ma adesso continuiamo con le case antisismiche giapponesi.

Eravamo rimasti che i giapponesi hanno nella loro cultura che la casa è un bene passeggero.

Mediamente di stima che una casa in Giappone durasse dai 20 ai 40 anni.

Quindi la prima differenza tra Giappone e Italia sta nella tipologia edilizia: nell’arcipelago tutto è antisismico e le strutture vengono rifatte dopo poche decine di anni, tanto che il valore immobiliare è concentrato sul terreno e non su quello che ci viene realizzato sopra.

Questo a causa dell’utilizzo del legno che è un materiale deperibile e perché tra terremoti e incendi le possibilità di compromissione della struttura antisismica erano elevate.

Quindi le case dovevano essere facili da demolire a da ricostruire.

Ovviamente nel tempo questa cultura è rimasta, ma il Giappone si è adoperato per sostituire il legno con materiali più resistenti e ignifughi.

Negli anni le case antisismiche del Giappone sono passate dal legno a strutture antisismiche in cemento e/o ferro.

Questo ha permesso di costruire costruzioni più sicure e più alte in altezza.

foto aerea del giappone

Come sai il Giappone è composto per il 73% da montagne e foreste e quindi non c’è molto posto per far stare tutti i 110 milioni di persone.

Quindi era fondamentale poter costruire in altezza per realizzare le città, dove man mano la gente arrivava dalle zone circostanti.

Il legno ne allora ne oggi garantisce di poter resistere alle sollecitazioni sismiche (mediamente, dipende dal sistema costruttivo) dopo 3-4 piani.

 

 

Quindi oggi le case antisismiche in Giappone sono fatte in buona parte con materiali inerti come ferro e cemento, in particolare quelle più alte.

Certamente il legno non è sparito e viene ancora usato per la costruzione di abitazioni sismiche singole o molto basse.

Oltre ai materiali le case antisimiche in Giappone hanno anche altri accorgimenti, come le molle, di cui però voglio parlartene meglio dopo.

 

case antisismiche giappone

 

Importante è che tu capisca che dobbiamo fare qualcosa, non possiamo rimanere ancorati a vecchi sistemi costruttivi di 40 o 50 anni fa.

Dobbiamo migliorarci e trovare un sistema antisismico che ci possa dare vera sicurezza.

Dobbiamo smettere di costruire case con mattoni o blocchi di laterizio.

Dobbiamo crescere a livello di mentalità e cultura.

Ed è per questo che adesso vorrei smettere per un attimo di parlare degli edifici antisismici del Giappone, per parlarti della cultura antisismica che hanno sviluppato.

Loro non sono solo i numeri uno in fatto di costruzioni antisismiche ma anche in fatto di prevenzione.

Il Giappone è poi sicuramente all’avanguardia nell’educazione ad affrontare i disastri naturali: diffusa, capillare e ripetuta  già dalle scuole elementari, con azioni pratiche come le esercitazioni di protezione civile di massa che si tengono ogni primo settembre.

Di recente, vista l’aumentare dei residenti stranieri, l’opera di educazione alla prevenzione e ai comportamenti da tenere si è allargata.

A Tokyo, ad esempio, anche gli stranieri vengono invitati a minicorsi sull’emergenza e ricevono manuali in lingua inglese sui problemi sismici del paese.

Ogni famiglia in Giappone ha sempre dei kit di emergenza, “aggiornati” con molto scrupolo.

Ovviamente, il Giappone ha investito molto sulle attrezzature scientifiche e le infrastrutture tecnologiche necessarie a monitorare i movimenti del terreno ed elaborare tempestivamente i dati.

In caso di forti scosse, i telefonini squillano immediatamente e forniscono informazioni tempestive alla popolazione.

 

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Oggi la scienza consente di “prevedere” il terremoto e dare l’allarme solo con pochi secondi di anticipo.

Ho detto anticipo, hai sentito bene.

Anche se questo anticipo è solo di pochi secondi, sono sufficienti a preparare psicologicamente le persone, e a prendere le prime precauzioni.

Poter prevedere questi terremoti, giustamente non esonera la costruire una vera casa antisismica.

Non sempre le informazioni arrivano tempestivamente e le persone hanno il telefono sotto mano.

In primis la prevenzione di basa sul costruire delle vere case antisismiche come il Giappone.

La verità e che ad oggi il Giappone è lo Stato con la migliore organizzazione sismica del mondo.

Il Giappone ha redatto a livello centrale 6 punti focali per la prevenzione contro il terremoto:

1) informativa di prevenzione su larga scala (volantini,manuali, documentazione)
2) strutture preorganizzate e visibili di cartellonistica di percorsi di emergenza
3) pianificazione dettagliatissima delle evacuazioni post sisma
4) strutture globali(abitazioni,tubature cavi elettrici) antisismici
5) kit di sopravvivenza in uffici e case
6) esercitazioni cicliche antisisma

La grande “lezione” che viene dal Giappone (il paese più esposto ai terremoti) appare dunque come la più ovvia.

Ma che gli altri paesi, compresa l’Italia non comprendo.

I terremoti costano!

E spendere e investire sui costi di costruzione o di ammodernamento costa molto meno che non dover ricostruire tutto dopo che il terremoto l’ha demolito.

Oggi a distanza 2 anni ad Amatrice ci sono 20 ruspe che stanno ancora demolendo le abitazioni.

Ho detto demolendo perché le macerie sono ancora tutte li, come puoi vedere nell’immagine.

 

case antisismiche GiapponeImmagina quanti soldi sono stati spesi finora e quanti ancora se ne dovranno spendere solo per demolire e smaltire i materiali.

Come tutti sanno il detto è “prevenire e meglio che curare”.

Invece in Italia i business che stanno intorno alla ricostruzione fanno gola molti e quindi andiamo sempre avanti così.

Prima di parlarti di come sono costruite le case antisismiche in Giappone, facciamo un breve riepilogo di cosa abbiamo visto finora.

  1. Le case in Giappone sono nate in legno, materiale molto abbondante nelle loro zone molto montuose.
  2. L’esigenza di maggiore resistenza sismica, di ridurre il deperimento della struttura, di eliminare il rischio incendio e di andare in altezza hanno spinto il Giappone ad andare verso strutture in ferro e/o cemento.
  3. La cultura giapponese prevede di rifare le case ogni 20-40 anni, perché le persone non sono legate alla casa. Quello che realmente in Giappone vale è il terreno e non quello che si costruisce sopra.
  4. Il Giappone ha le migliori tecnologie di prevenzione sismica ma non sono sufficienti per prevenire le catastrofi quindi hanno deciso di costruire le migliori costruzioni antisismiche al mondo.
  5. Il Giappone è all’avanguardia nella prevenzione sismica e nel creare la cultura della prevenzione che viene insegnata fin dalle scuole elementari.
  6. Prevenendo e quindi costruendo in modo veramente antisismico,si può spendere molto meno, perché ci sono meno costi di demolizione, smaltimento e costruzione, ma l’Italia non l’ha ancora compreso.

 

Penso che tutto quello che fa il Giappone sia condivisibile.

Ad eccezione del fatto che noi italiani non condividiamo molto l’idea di ricostruire la casa ogni 30 anni.

Ed è per questo che dobbiamo prendere spunto dalle case antisismiche del Giappone, ma dobbiamo adattarle alla nostra cultura.

E questo lo vedremo nella seconda parte dell’articolo.

Un saluto

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Categorie: Costruzioni antisismiche

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